Riceve il perdono chi sa amare

I Verbi del Cuore

Cor-dialità


   La scena narrata da Luca 7,36-50 nella casa di Simone il fariseo è una chiara scena di COR-dialità.
Attenzione: la COR-dialità non la dimostra chi accoglie, apre le porte, imbandisce la tavola con cibi succulenti e vini raffinati (Simone), ma chi apre il cuore alla misericordia, si riconosce debitore, peccatore e sa veramente amare nel profondo di se stesso (la donna peccatrice).
Non può nascere COR-dialità se non da un gesto di umiltà, dal farsi piccolo e povero e dal considerarsi l'ultimo nello stile del servizio. Simone il fariseo aveva fatto tutto nel modo giusto, senza dimenticare particolari che avrebbero indispettito l'ospite e che non l'avrebbero fatto sentire a suo agio, come a casa propria.
La casa di Simone è simile a tante case accoglienti, dove non c'è nulla fuori posto: divani, poltrone e sedie comode, suppellettivi spolverate e in ordine. Cibi serviti a tavola, prelibati e raffinati. Immediatamente si percepisce una grande accoglienza esteriore e COR-dialità apparente, ma i modi sono molto formali, i cuori rimangono chiusi e i colloqui talvolta molto superficiali. Non manca nulla; ma manca proprio l'apertura del cuore: la vera COR-dialità!
Diventare COR-diali, nel racconto evangelico, vuol dire ripartire dalla miseria e dalla fragilità del proprio peccato, riconoscerlo davanti a Dio e ai fratelli, e comprendere che Dio ci accoglie solo se compiamo questo percorso.
Allora scatta la seconda fase, quella della COR-dialità: incontreremo non un Dio che ci respinge, ma che ci apre il cuore, ci fa spazio, ci prende con lui per far festa con lui (vedi la parabola del padre misericordioso).
E' il Dio COR-diale che ci apre alla COR-dialità, perché riusciamo a vivere tutto questo con i fratelli, senza finzioni e senza inganni, senza formalismi o apparenze.
La peccatrice è COR-diale perché il suo amore, che nasce dal cuore, passa dal riconoscimento del proprio grande peccato (salmo 50) e da lì cambia la sua vita. Avendo compreso che Gesù si dedica a tutti e offre speranza senza distinzioni, viene a offrirgli quello che ha: il profumo che usa per il suo lavoro, le sue lacrime, i suoi baci. 
Due sono i modi di giudicare il gesto della donna: il fariseo bolla lei e Gesù stesso che accetta l'omaggio di una persona poco raccomandabile; Gesù invece lo interpreta come effetto di un amore grande, come espressione di gratitudine per essere stata compresa e perdonata. 
Simone, che pure ha invitato Gesù, non si vuol compromettere né coinvolgere la sua vita col Maestro; la donna, al contrario, si affida pienamente a Lui con amore e va a casa salva, “in pace”.

 

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